Cristoforo Colombo, il grande navigatore che nel 1492 scoprì l’America e le cui vicende hai avuto modo di studiare in Storia, durante la propria traversata dell’Oceano Atlantico tenne un diario di bordo, in cui annotò gli eventi principali avvenuti durante il viaggio. Di seguito trovi alcuni passi di questo importante documento.
Leggilo attentamente!
Venerdì, 3 agosto
Partimmo il venerdì 3 agosto del 1492, dalla barra di Saltés alle otto del mattino. Andammo con forte vento di mare fino al tramonto verso sud sessanta miglia, che sono 15 leghe , quindi a sud-ovest e a sud quarta di sud-ovest , che era la rotta per le Canarie.
Sabato 4 agosto
Andarono a sud-ovest quarta del sud .
Domenica 5 agosto
Percorsero sulla loro rotta fra giorno e notte più di quaranta leghe. [....]
Giovedì 9 agosto
Sino alla notte della domenica, non poté l'Ammiraglio approdare alla Gomera e Martìn Alonso si trattenne sulla costa della Gran Canaria per ordine dell'Ammiraglio, perché non poteva navigare . Poi l'Ammiraglio fece ritorno alla Canaria e, con gran lavoro e diligenza dello stesso Ammiraglio, di Martìn Alonso e degli altri, la Pinta fu assai ben riparata e infine arrivarono alla Gomera. Videro uscire un gran fuoco dalla montagna dell'isola di Tenerife, che è altissima, oltre ogni dire. Cambiarono in rotonda la vela latina della Pinta; fece ritorno alla Gomera domenica due settembre con la Pinta riparata....
Rifornitisi quindi di acqua, di legna e di carni e tutto quanto avevano raccolto gli uomini che l'Ammiraglio aveva lasciato alla Gomera quando andò all'isola di Canaria per rimettere la Pinta in condizioni di navigare, alla fine, giovedì sei settembre fece vela dalla suddetta isola della Gomera con le sue tre caravelle . (...)
Giovedì 6 settembre
Partì quel giorno di buon mattino dal porto della Gomera, e prese la rotta per dar corso al suo viaggio. E venne a sapere l'Ammiraglio da una caravella che veniva dall'isola del Ferro che, in quel braccio, veleggiavano tre caravelle del Portogallo per catturarlo; e aveva da essere per invidia del re, per essersene andato in Castiglia. E procedette tutto quel giorno e quella notte con bonaccia, e al mattino si trovò tra la Gomera e Tenerife. [...] Martedì 18 settembre Navigò tutto quel giorno e per l'intera notte, e avranno coperto più di cinquantadue leghe, ma non ne annotò che 48. E per tutti questi giorni ebbe bonaccia e gran calma, quali si hanno sul fiume di Siviglia.,Quello stesso giorno Martìn Alonso con al Pinta, che era assai spedita, non aspettò, e aveva detto all'Ammiraglio dalla sua caravella aver visto gran copia di uccelli volare verso il ponente e che quella notte si aspettava di vedere terra e che perciò si affrettava tanto. Dalla parte del nord il cielo si incupì: il quale è segno di terra. [...] Martedì 25 settembre Questo fu giorno di molta calma e quindi di vento, e seguirono la loro rotta a ponente, fino a notte. Discuteva l'Ammiraglio con Martìn Alonso Pinçòn, capitano della Pinta, l'altra caravella, su una carta che egli gli aveva inviato tre giorni avanti dove, a quanto sembra, l'Ammiraglio aveva trovato dipinte certe isole in quelle acque. E diceva Martìn Alonso che dovevano trovarsi proprio in quel tratto di mare e l'Ammiraglio rispondeva che così pareva pure a lui; e il non averle incontrate doveva essere a causa delle correnti che avevano sempre sospinto la nave a nord-est e nel non aver avanzato tanto come i piloti dicevano. (...) Tramontato che fu il sole, Martìn Alonso salì sulla poppa della propria nave e con grande giubilo diede voce all'Ammiraglio, chiedendogli il compenso perché vedeva terra . E quando ne ebbe nuova e piena conferma l'Ammiraglio dice che, in ginocchio, prese a rendere grazie a Nostro Signore. (...) E tutti salirono sull'albero maestro e sulle sartie; e tutti confermarono di scorgere terra, e all'Ammiraglio parve così e che non distasse più di 25 leghe. Se ne stettero fino a notte, affermando tutti esser terra.
Giovedì 11 ottobre
Navigò a ovest-sud-ovest. Ebbero mare grosso, quale mai avevano avuto durante quel viaggio. Videro gabbianelli e un giunco verde vicino alla nave. Quelli della caravella Pinta scorsero una canna e un tronco e raccolsero un altro piccolo tronco, intagliato a quanto sembrava con ferro, e un pezzo di altra canna e altra erba, di quella di terra e una piccola tavola. Quelli della caravella Niña videro anche altri segnali di terra e un piccolo ramoscello carico di rose canine. Visti che ebbero questi segnali, tutti si rincuorarono e andarono lieti. (...) Avvistò per primo terra un marinaio che si chiamava Rodrigo de Triana anche se l’Ammiraglio, alle dieci di sera, stando sul castello di poppa, vide una luce, ma fu cosa sì poco certa che non ardì affermare essere terra; chiamò invece Pero Gutiérrez, credenziere del Re, e gli disse che pareva una luce, e che guardasse: così fece e la vide. Lo disse anche a Rodrigo Sànchez di Segovia, che il Re e la Regina inviarono al seguito della flotta in qualità di ispettore, il quale non vide nulla perché non si trovava in posizione di poterla vedere. Dopo che l’Ammiraglio lo disse, detta luce si vide una volta o due ed era come una candelina di cera che si sopiva e si rinfocolava, la qual cosa a pochi soltanto parve essere indizio di terra; ma l’Ammiraglio, lui, lo tenne per certo. Perciò quando intonarono la Salve Regina che i marinai sono usi dire e cantare a modo loro e si riunirono tutti, l’Ammiraglio li pregò e li esortò a fare buona guardia dal castello di prua e che scrutassero per cercare terra e che a colui il quale per primo dicesse che la vedeva, avrebbe dato immediatamente un giubbone di seta, senza contare le altre ricompense promesse dai Re (...) Alle due, passata la mezzanotte, apparve terra, dalla quale saranno stati distanti due leghe. Ammainarono tutte le vele (...) e si misero a navigare alla cappa, temporeggiando sino al venerdì, quando giunsero a una isoletta dei lucayos che nella lingua degli indigeni era detta Guanahanì. (Cristoforo Colombo, Diario del primo viaggio, in Gli scritti, Einaudi)
Adesso tocca a te!
Immagina di essere un personaggio che ha preso parte, in qualche modo, alle grandi
scoperte geografiche del XV-XVI secolo. Un marinaio, un esperto navigatore, uno dei
sovrani del tempo... Racconta, sotto forma di diario o di autobiografia, alcuni dei fatti di
cui sei stato partecipe, i pensieri, i dubbi e le emozioni che hanno suscitato in te.
Posta il tuo lavoro nei commenti qui sotto!
TESTO DI ANGELA AKORLI
Urla e sangue…li portammo sulla nave , era il 27 ottobre il cielo era sereno poso lo sguardo a terra la mia spada era coperta di sangue degli indigeni uomini, donne, anziani e… bambini, per cosa? Oro? Spezie? Territorio?
Come un soldato ho tolto la vita a molte persone, ma perché mi sento così come se ci fosse un filo spinato intorno al mio cuore era il senso di colpa o era la coscienza che mi continuava a dire che ero un mostro e che ho tolto la vita a persone innocenti con armi che non hanno mai visto nemmeno immaginati cosa staranno pensando? Che siamo degli dei venuti sulla Terra per punirli?
Marcai con il…
Era un semplice giorno come tutti gli altri e sempre alla stessa ora e sempre sullo stesso albero in riva al mare ero accovacciato a schiacciare un pisolino fino a quando mi accorsi di dei puntini all'orizzonte.
Poco dopo quei puntini si avvicinarono sempre di più. Erano gli dei! Mi misi a correre per dare la notizia più presto possibile.
“Sono qui! Gli Dei sono qui per punirci!”. Per fortuna avevo una gran voce. In poco tempo ero circondato da quasi tutto il villaggio insieme pure al sommo capo. Gli spiegai cosa avevo visto. Il sommo capo mi rimandò lì insieme ai cinque uomini più forti del villaggio.
Arrivati alla baia c’erano un centinaio di uomini sfiniti come se non…
Salve prof.ssa sono Viola e questo è il mio lavoro sul diario di bordo https://www.canva.com/design/DAGTePV9L8M/lEAKoQtQeUAFM4sSqIOWFw/edit?utm_content=DAGTePV9L8M&utm_campaign=designshare&utm_medium=link2&utm_source=sharebutton
IL DIARIO DI BORDO DI ALEXANDER CIALONI
10 Giugno 1567
Oggi partiamo per il nostro viaggio in cerca di nuovi posti da esplorare . Il capitano dice che ci metteremo circa 2\3 settimane e siamo in tutto 20 uomini .
17 Giugno 1567
Il capitano è andato fuori di testa dopo 1 settimana e ogni volta che arriva qualcuno il capitano dà di matto e dice che moriremo tutti.
30 Giugno 1567
Siamo ancora in lontani dal nostro obiettivo e abbiamo finito le provviste acqua ci tocca ere quella che prendiamo dal mare mente un giorno di agiorno
2 luglio 1567
I marinai hanno deciso di sacrificare uno di loro al giorno.Prima o poi i mariani saranno morti e…
Era un semplice giorno come tutti gli altri e sempre alla stessa ora e sempre sullo stesso albero in riva al mare ero accovacciato a schiacciare un pisolino fino a quando mi accorsi di dei puntini all'orizzonte.
Poco dopo quei puntini si avvicinarono sempre di più. Erano gli dei! Mi misi a correre per dare la notizia più presto possibile.
“Sono qui! Gli Dei sono qui per punirci!”. Per fortuna avevo una gran voce. In poco tempo ero circondato da quasi tutto il villaggio insieme pure al sommo capo. Gli spiegai cosa avevo visto. Il sommo capo mi rimandò lì insieme ai cinque uomini più forti del villaggio.
Arrivati alla baia c’erano un centinaio di uomini sfiniti come se non…