Cari ragazzi,
ecco qui due letture relative al nostro nuovo tema di studio: il monachesimo.
Cosa dovete fare?
Leggerle attentamente e schematizzatele in una mappa concettuale che segua le ore del giorno.
Disegnate tanti orologi quanti sono gli impegni giornalieri di un monaco benedettino e scrivete accanto cosa fa e a che ora (indicate l'ora disegnando le lancette sul quadrante dell'orologio) Buona lettura La prof 😃
La giornata di un monaco benedettino
Prega e Lavora: la giornata di un monaco benedettino. La giornata di un monaco benedettino cominciava alle due di notte, quando la campana del convento annunciava il mattutino. I monaci uscivano dai dormitori e si recavano nel coro, la parte della chiesa riservata alla preghiera che avveniva sotto forma di canto. La preghiera era l’attività primaria di ciascun monaco benedettino, quella che Benedetto chiamava in latino “Opus Dei” (letteralmente “Opera di Dio”). Alle quattro, dopo un’ora di riposo, il monaco benedettino ritornava in chiesa per cantare di nuovo. Al canto del gallo, dopo un’altra ora di riposo, i monaci si dividevano secondo le loro mansioni: alcuni si recavano nei campi a lavorare la terra, altri nelle stalle, altri si occupavano di falegnameria, altri ancora a cucinare o a fare riparazioni. C’erano anche gli erboristi che preparavano medicine nella farmacia, di cui ogni monastero era dotato (per un approfondimento leggi Monasteri, protagonisti dell’Alto Medioevo clicca qui). Gli amanuensi, invece, si chiudevano nello scrittorio dove copiavano a mano (l’invenzione della stampa avverrà molto più tardi) testi sacri e libri antichi. Tra i monaci benedettini c’erano anche abili miniatori, cioè autori di illustrazioni a base di minio (un colore rosso) per decorare i codici di pergamena. Verso le ore 13, il lavoro era stato già interrotto due volte per cantare in chiesa, ma a quell’ora la campanella annunciava il pranzo, a base di verdura, pane, frutta, a volte pesce; la carne era proibita. Si mangiava nel refettorio, in perfetto silenzio, mentre uno dei monaci leggeva testi sacri. Dopo il pranzo, i monaci riposavano passeggiando nel chiostro, il cortile costruito intorno al pozzo e circondato da un porticato coperto. Quindi passavano altre ore al lavoro fino al vespro, la preghiera serale. Seguivano una cena frugale e la compieta, la preghiera che chiudeva la giornata. Ciascun monaco benedettino si ritirava allora a riposare su giacigli di paglia, ma alle dieci di sera si svegliava per recitare il notturno. Quindi dormiva fino alle due e tutto ricominciava. Ogni monaco benedettino doveva piena obbedienza all’abate, il padre superiore, eletto dai monaci stessi. Attraverso l’obbedienza, infatti, il monaco coltivava la virtù dell’umiltà, essenziale per la sua salvezza eterna. Non era permessa alcuna forma di proprietà personale e non si potevano ricevere lettere senza il permesso dell’abate. Una regola ferrea imponeva il silenzio e ben raramente ai monaci veniva permesso di scambiare qualche parola. Ed ora che avete un'idea più precisa della routine di un monaco date un'occhiata ai luoghi della sua vita quotidiana!
Gli incarichi dei monaci nell’abbazia Per assicurare il buon funzionamento del monastero ai monaci venivano distribuiti vari incarichi specifici. L’abate L’autorità massima del monastero è nelle mani dell’abate, eletto dai monaci, che può avere alle sue dirette dipendenze un priore ed un coadiutore. Il priore Vice dell’abate. Il coadiutore Aiutante o vice del priore, in varie mansioni. Il cantore Si occupa dei cori durante la messa e i momenti di preghiera. Suo assistente è il succentore. Il portinario Monaco responsabile dell’ingresso e dell’uscita dal monastero. Il sagrestano Cura la Chiesa insieme con il suo arredo ed i paramenti sacri. Oltre a mantenere tutto in ordine e pulito e preparare la chiesa per le funzioni (ad es. accendendo le candele), tra le altre sue responsabilità c’è anche l’illuminazione interna al monastero e per questo sovrintendeva alla costruzione di candele e del cotone necessario per i malati. Al fine di non lasciare la chiesa incustodita, mangiava e dormiva in appositi locali nei suoi pressi. Il suo assistente principale era il revestarius che si occupava dei paramenti sacri e degli arredi dell’altare. Un altro era il “tesoriere”, incaricato delle reliquie, vasi sacri, ecc. Il cellerario Si occupa del cibo e della sua conservazione. In caso di necessità è esentato dalla partecipazione ai cori. Tra le sue incombenze c’è, anche, la scelta degli inservienti laici dei servizio in refettorio. Si occupa inoltre della legna, del trasporto di materiali (non solo cibo), della manutenzione degli edifici, ecc. Suo aiutante è il vice-cellerario e, nel forno, il granatorius, che si assicurava della qualità del grano. Il refettorista Cura il refettorio, assicura la pulizia dei luoghi, degli arredi e delle posate. Si occupa anche del lavandino, delle relative tovaglie e, quando necessario, dell’acqua calda. Il cuciniere Ha la responsabilità di fare le porzioni ed evitare sprechi. Fra i suoi collaboratori c’è l’ampor che si occupa degli acquisti all’esterno. Fra gli altri compiti del cuciniere c’è quello del mantenimento di un registro delle spese e di un inventario dei beni a sua disposizione da illustrare settimanalmente all’Abate. È anche responsabile della pulizia delle posate e dei locali. Per i suoi impegni è spesso esentato dai cori. I frati che servono nel refettorio in turni settimanali sono sotto i suoi ordini. A conclusione dei loro turni, la domenica sera lavano i piedi ai confratelli. L’infermiere Cura deboli e malati. Dorme sempre nell’infermeria, anche quando non ci sono malati, così da essere sempre reperibile in caso di emergenza. L’elemosiniere Distribuisce le elemosine ai poveri (cibo e vestiti). Il maestro degli ospiti Nel Medioevo l’ospitalità ai viaggiatori da parte dei monasteri era così frequente che il “maestro degli ospiti” richiedeva grande abilità e discrezione, così come affabilità, poiché la reputazione del monastero era nelle sue mani. Suo primo dovere era di assicurarsi che i locali fossero sempre pronti a riceverli quegli ospiti che proprio lui doveva accogliere, secondo quanto espresso dalla Regola, come lo stesso Cristo; durante la loro permanenza doveva sopperire alle loro necessità, intrattenerli, condurli in chiesa per assistere alle funzioni, ed essere sempre a loro disposizione. Il ciamberlano (o ciambellano) Sovrintende al guardaroba dei fratelli, al rammendo o rinnovo degli indumenti sdruciti, mettendo da parte quelli non più usati per distribuirli ai poveri. Supervisiona anche la lavanderia e l’acquisto all’esterno del necessario per il confezionamento degli abiti. Suo compito sono, anche, i preparativi per il bagno, il lavaggio dei piedi ed il taglio della barba dei confratelli. Il maestro dei novizi Era uno dei monaci più importanti. Nella chiesa, nel refettorio, nel chiostro o nel dormitorio sorvegliava i novizi, i giovani monaci che erano appena stati ammessi al convento, e trascorreva il giorno ammaestrandoli e facendoli esercitare sulle regole e le pratiche tradizionali della vita religiosa.
ADESSO TOCCA A VOI!
Cercate su Internet immagini di monasteri benedettini nel Medioevo. Individuatene uno e immaginate di essere un monaco benedettino. Prima di iniziare la stesura del testo concentratevi sulla definizione del vostro personaggio: scegliete un incarico e raccontate, in una pagina di diario, come si svolge la vostra giornata negli ambienti adibiti alla vostra attività.
Potete creare un Power Point e postarlo su Groups, oppure scrivere un testo nei commenti qui sotto. Potete aggiungere semplicemente un'immagine. Ricordate sempre di scrivere il testo su un documento word e salvarlo sul vostro PC.
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GIACOMO M.
◉‿◉ LA MIA GIORNATA DA MONACO BENEDETTINO ◉‿◉
Caro diario come sei bene Io vivo nel Abbazia di Santa Maria Assunta, Adoro questo posto ma girano voci a Monteveglio che io ( il ciambellano) sia il signore che vende le ciambelle ma, come sai io sono lo "stilista"dei monaci, però adesso che ci penso ti volevo raccontare tutta la mia giornata! ( Anche se silenziosa). Di solito mi alzo alle 2:00 di notte, inizio a pregare e canto a suon di coro anche se a volte gli occhi litigano con le mie palpebre stanche! Dopo facciamo un'oretta di sonno, anche se sembra poco è utile a non farmi appisolare . Dopo continuiamo con altre preghiere la campana suona e finalmente…
Salve prof, ecco il mio lavoro di una giornata da monaca benedettina
X / IV / DC d.C.
Caro diario,
si è di nuovo conclusa la mia lunga giornata. Come già sai, io lavoro in uno dei monasteri di Ravenna. Non ti ho mai raccontato bene come si svolge la mia giornata, allora lo farò oggi. Mi sveglio alle 02:00 del mattino con il suono delle campane. Dopo essermi svegliata io e tutti gli altri monaci usciamo dai dormitori per andare a fare il primo coro della giornata sotto forma di canto. Dopo un’ora di riposo, alle 4:00 andiamo nuovamente a cantare.
Dopo un’altra ora di riposo ognuno va a svolgere dei compiti diversi: chi lavora nei campi, chi lavora…
Ciao sono Flavio il monaco di Casamari,
Mi sveglio alle 2:00, mi alzo dal mio umile letto e guardo fuori dalla piccola finestra della cella in cui dormo ogni sera. E' ancora notte e con tutti i monaci vado al coro a cantare l’Opus Dei, la preghiera mattutina.
Dopo un’ora di riposo, alle 4.00, ritorno in chiesa per cantare di nuovo. A me piace molto la preghiera cantata perché adoro molto cantare.
Al canto del gallo, al sorgere del sole, mi reco tutti i giorni nella farmacia dove faccio il mio umile lavoro: l’erborista! Spesso vado anche a raccogliere le erbe curative nel campo per assicurare la preparazione delle medicine utili per la salute di tutti. I campi del mostro…
Ciao a tutti, io mi chiamo Sofia e oggi vi illustrerò una mia giornata da monaca.
(Noi in tutto abbiamo otto ore di sonno, otto ore di lavoro e otto ore di preghiera).
La mia giornata inizia alle 2:00 del mattino, quando io e gli altri benedettini recitiamo la preghiera.
Alle 4:00 dopo un’ora di sonno facciamo un altro canto, per poi al canto del gallo dividerci a seconda delle nostre mansioni.
Io sono una farmacista e aiuto le persone, mi dirigo verso la farmacia per aiutare i miei clienti.
Altre ore di lavoro fino al vespro, poi la preghiera serale e in fine alle 10:00 di sera si recita il notturno e alle 2:00 si ricomincia da capo la…